ANASSAGORA
UNA DELLE PRIME FIGURE DI "SCIENZIATO"
Ciò che colpisce ancora oggi è la sua attitudine a trattare i fenomeni non come frutto di misteriose forze divine, ma come effetti di cause naturali.
Grazie a questa nuova mentalità, basata sull'osservazione diretta oltre che sul ragionamento, egli mostra di avere una percezione delle dimensioni e della configurazione dell'universo migliore di quella dei suoi predecessori.
LA TEORIA DEI SEMI
Anassagora elabora la sua celebre teoria dei "semi", particelle piccolissime invisibili di materia, che, combinandosi variamente, danno origine a tutte le cose visibili. Queste particelle differiscono per la qualità, sono infinitamente divisibili e infinite in quantità e numero. Esse, inoltre, intervengono nella composizione di ogni cosa, nel senso che in ogni cosa, oltre che alla qualità di semi prevalente che ne determina la natura, sono sempre presenti anche i semi di tutte le altre sostanze, pur in misura piccolissima, variamente proporzionati. Ecco perchè Anassagora afferma che "tutto è in tutto": in ogni cosa troviamo dei semi di ogni altra cosa.
IL PRIMO MODELLO DEL SAPERE SCIENTIFICO
Anassagora sottolinea con forza la connessione tra l'esperienza sensibile e l'intelligenza, mettendo in luce la relazione tra esperienza, memoria, intelligenza e tecnica, delinea quello che possiamo considerare il primo modello del sapere scientifico, sintetizzabile nei seguenti punti:
- Il processo conoscitivo inizia dall'esperienza concreta, grazie al cervello che ci permette di elaborare le sensazioni percepite dall'udito, dalla vita, dall'odorato e dal tatto;
- Interviene poi la memoria, che rende stabili nel tempo queste sensazioni;
- L'intelligenza, quindi, interpreta i dati e formula le ipotesi, elaborando un sistema di pensiero stabile e necessario: la scienza;
- Grazie al sapere pratico e operativo le cose diventano oggetti della nostra manipolazione e trasformazione: il martello piega i metalli, la ruota rende più veloce il movimento...
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