I FILOSOFI DI MILETO

TALETE

Risultati immagini per TALETENato a Mileto tra il VII e l’VIII secolo a. C., è considerato, proprio da Aristotele, il primo filosofo della storia. Sulla sua vita non si hanno molte notizie. Al suo nome è associata la definizione di alcuni teoremi di geometria e di un metodo per la determinazione dell’altezza delle piramidi. Fu ingegnere e uomo politico, oltre che filosofo. Sembra inoltre che Talete sia stato sostenitore di una federazione delle città ioniche in funzione anti-persiana. Talete fu colui che diede vita alla cosiddetta "scuola di Mileto", ossia la prima scuola filosofica dell'antichità. La storia dei filosofi di Mileto, tra cui Talete, non ci è pervenuta tramite documenti originali, ma grazie all'aiuto di altri filosofi che ne raccontarono la storia, primo tra tutti Aristotele.
 Essendo la scuola di Mileto il primo luogo di filosofia, si può certamente asserire che la filosofia nacque tra il VII e l'VIII secolo a. C., proprio nelle zone della costa ionica tra l'Europa e l'Asia. 
Risultati immagini per TALETE PRINCIPIO DELL'ACQUALa tradizione ci indica il nome di Talete non solo come il primo filosofo, ma anche come quello di colui che, per primo nella storia, si pose il problema della ricerca del principio primo di tutte le cose; quest'ultimo avanzò un ipotesi su come ha fatto la natura a crearsi e a stabilire l’equilibrio ciclico che, anno dopo anno, si ripete. La riflessione naturalistica dei primi filosofi ionici va infatti alla ricerca di un elemento originario da cui concepire la derivazione di ogni cosa. Per Talete l'elemento generatore è l'acqua. Non si sa, purtroppo, sulla base di quali esperienze e di quali ragionamenti Talete abbia sostenuto questa tesi; si può però immaginare che abbiano avuto un peso determinante le osservazioni naturalistiche. Secondo lui nel mare, o lì dove l’acqua ristagna, si generano spontaneamente esseri viventi; tutti questi hanno bisogno di acqua per vivere e muoiono senza. L’esperienza del deserto e del Nilo doveva essere illuminante in proposito: là dove arrivavano le acque del fiume in piena la vita cresceva rigogliosa, là dove esse non arrivavano si stendeva uno sterile deserto.




ANASSIMENE

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Generalmente Anassimene viene collocato, insieme a Talete e ad Anassimandro, nel contesto dei "milesi", vale a dire i filosofi della città di Mileto, nella Ionia Minore: egli visse poco dopo il VI secolo a.C. Con Anassimene, la filosofia in terra di Ionia compie un passo indietro: anch’egli autore di un’opera in prosa intitolata Sulla natura (Peri fusewV), abbandona l’indagine "astratta" intrapresa da Anassimandro e torna alla ricerca di un unico principio materiale, che egli individua non già nell’acqua, bensì nell’aria.
Quanto anche la sua sia una filosofia del senso comune lo si può facilmente arguire dall’importanza rivestita dall’aria per la nostra vita, in particolare per la respirazione: secondo Anassimene, l’aria opera a livello cosmico come a livello umano, cosicché essa dà origine e tiene in vita tanto gli uomini quanto l’universo nel suo insieme. Per spiegare il processo di derivazione degli elementi (terra, acqua, fuoco) dall’aria, egli fa riferimento a due processi contrari: la rarefazione e la condensazione. L’acqua riscaldata, infatti, si trasforma in aria, e così via. In questa maniera, le trasformazioni del mondo vengono spiegate come trasformazioni dell’aria, giacchè tutte le cose costituenti l’universo non sono che aria in un diverso grado di densità.
Risultati immagini per ANASSIMENE PRINCIPIO DELL'ARIA Come i suoi due colleghi , anche Anassimene individua un unico principio dal quale sarebbe derivato tutto il resto. Mentre Talete scelse l'acqua e Anassimandro l’apeiron, Anassimene afferma che tutto deriva dall'aria. Si possono avanzare ipotesi sul motivo di questa scelta: in fondo l'aria si identifica un po’ con quel cielo che era la sede degli dei e quindi non pare una scelta insensata. Di per certo sappiamo che Anassimene affermò che l'aria è il principio di tutto in quanto è principio della vita: bisogna tenere in considerazione che il termine greco che indica la vita (l'anima) è yuch, che in origine significava proprio "soffio vitale".




ANASSIMANDRO

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Nato intorno al 611 e il 610 a.C. , visse nella città di Mileto. Il filosofo Anassimandro fu discepolo di Talete, dal quale ereditò il concetto di ricerca dell'origine di tutto ma dal quale si discosta nettamente nel momento in cui si tratta di identificare questa origine. Secondo Anassimandro i primi animali - uomo compreso - nacquero nell'elemento acquatico, ricoperti di una scorza spinosa; cresciuti in età lasciarono l'acqua e vennero all'asciutto, ed essendosi lacerata la scorza che li copriva, dopo poco cambiarono il loro modo di vivere. Pensiero: Anassimandro studia la natura dell'archè, ma si trova in opposizione evidente rispetto al suo maestro Talete che aveva posto l'archè nell'acqua e da Anassimene che riscontrava l'archè nel aria. Il "progresso", rispetto a questi ultimi due pensieri consiste nel fatto che definire l'arché come una cosa, quale l'acqua o l'aria, sarebbe limitare il principio e siccome tutte le cose sono limitate, il principio da cui esse derivano non potrà che essere non-limitato. L'archè, dunque, deve differire in tutto e per tutto dalle cose che noi possiamo raggiungere tramite l'esperienza, ragion per cui deve essere infinito e illimitato, ossia non avente limitazioni di ordine fisico né temporale.
Risultati immagini per APEIRON ANASSIMANDRO Per cui Anassimandro formula il principio indeterminato detto apeiron (dal greco a- = ”non” e péras = ”limitato”). La realtà stessa viene a generarsi per una eterna opposizione dei contrari, in quanto la sua stessa origine ha determinato una opposizione (l'àpeiron infinito che genera il mondo finito).
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